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Torrone di Guardiagrele

Croccante che lega il suo nome e la sua preparazione al borgo di Guardiagrele.
Si presenta piccolo e compatto, di colore scuro e croccante, con gusto deciso ma non troppo dolce.
La produzione oggi è estremamente limitata ed è difficile da reperire se non in alcune pasticcerie di Guardiagrele.

AREA DI PRODUZIONE
Guardiagrele, in provincia di Chieti.

INGREDIENTI
Mandorle, zucchero, cannella, frutta candita.

PROCESSO PRODUTTIVO
La realizzazione del torrone di Guardiagrele comincia con la tostatura delle mandorle all’interno di un recipiente di rame insieme allo zucchero: si lascia cuocere fino a quando quest’ultimo diventa liquido. Poi si aggiungono la cannella, la frutta candita e si mescola accuratamente. L’impasto viene caramellato nello zucchero bollente e infine steso su un piano di marmo e lasciato raffreddare per almeno un giorno. Dopodiché il torrone viene tagliato formando dei rettangoli lunghi e stretti che vengono confezionati a mano.

PROFILO SENSORIALE
Compatto, di colore scuro e mediamente croccante, con un gusto deciso e non troppo dolce.

ELEMENTI DI CULTURA/STORIA/IDENTITÀ/CURIOSITÀ
Il torrone di Guardiagrele ha generalmente una dimensione ridotta (circa 8 centimetri di lunghezza e 3 di altezza, 80 g di peso). È molto rinomato e apprezzato anche fuori dai confini regionali.
Un tempo contava tra i suoi tanti estimatori persino lo scrittore Ignazio Silone, che ne ordinava in gran quantità per farne dono ai suoi amici a Roma.

IN CUCINA/ABBINAMENTI
Veniva realizzato per le grandi occasioni, soprattutto durante le festività natalizie.
A Guardiagrele si è soliti consumarlo sorseggiando del vino liquoroso.

ACCREDITAMENTI
Assente. Si raccoglie un’autodichiarazione del titolare su origine e metodi di produzione.