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Pane di Cappelli

Il pane di Cappelli è ottenuto da una lunga e complessa lavorazione, tramandata da padre in figlio sin dal 1930, della farina di frumento duro della varietà Cappelli. Si contraddistingue per l’utilizzo del lievito madre e per una conservazione lunga che può arrivare fino a dieci giorni.

AREA DI PRODUZIONE
Tutta la regione, in particolare la provincia di Chieti.

INGREDIENTI
Semola di Senatore Cappelli, acqua, lievito madre, sale.

PROCESSO PRODUTTIVO
La pasta madre viene sciolta nell’acqua, si aggiunge la semola e si comincia a impastare fino ad ottenere  un impasto omogeneo, liscio ed elastico che si lascia lievitare per almeno 4/5 ore.
Si formano le pagnotte desiderate e si procede con un’altra lievitazione di un paio d’ore.
La pasta viene incisa sulla superficie con un coltello e si inforna. Le tempistiche di cottura sono di circa 30 minuti a 200°C.

PROFILO SENSORIALE
Presenta all’esterno una consistente crosta di colore giallo oro e all’interno una struttura voluminosa gialla, con una pronunciata alveolatura. Aroma e sapore tipico.

ELEMENTI DI CULTURA/STORIA/IDENTITÀ/CURIOSITÀ    
Il pane di Cappelli viene prodotto in diverse pezzature che assumono le denominazioni dialettali di: filoncino di municarella, coppiette, pagnotta alta, filone, cuscino, schirone.
Si ottiene utilizzando semola della varietà Cappelli, cultivar di grano duro rilasciata dall’agronomo Strampelli nel 1915, così chiamata in onore del Senatore Raffaele Cappelli, una delle varietà protagoniste della “battaglia del grano” del periodo fascista e una delle più coltivate per i decenni successivi in tutto il centro-sud. Nel tempo è stata soppiantata da varietà più moderne, ma negli ultimi anni è tornata alla ribalta.

IN CUCINA/ABBINAMENTI
Perfetto per accompagnare salumi, formaggi, confetture o per realizzare gustose bruschette.

ACCREDITAMENTI
Assente. Si raccoglie un’autodichiarazione del titolare su origine e metodi di produzione.

[Crediti | Foto di www.sangroaventinoturismo.it]