
Miele
In Abruzzo l’apicoltura è attività praticata sin da tempi remoti è interessa buona parte del territorio.Il miele è prodotto dalla flora tipica e millefiori di montagna (con gli apiari collocati a un’altitudine minima di 800 metri), ma può essere ottenuto anche da flora presente in altri territori e lavorata dagli apicoltori abruzzesi “nomadi” che trasportano le loro arnie in zone dove sono presenti altre floricolture. L’adozione di tecniche produttive che prevedono lo spostamento delle api da un territorio all’altro in coincidenza con le epoche di fioritura, ha favorito soprattutto nella Val di Sangro la produzione, oltre che del millefiori, di una grande varietà di mieli monoflora. Di questi alcuni sono tipici del territorio come sulla, lupinella, acacia, girasole e santoreggia, mentre altri vengono “bottinati” portando le api sulle fioriture tipiche di altre regioni, come l’eucalipto nel Lazio e gli agrumi in Puglia e Calabria. Miele di Millefiori: se i mieli monoflora esprimono la predominanza territoriale di una fioritura e l’unicità di un determinato nettare, il miele millefiori racconta l’intreccio delle diverse fioriture che costituiscono le molte anime di uno stesso luogo. Non c’è mai millefiori identico ad un altro. Considerando tutte le possibili combinazioni tra le piante di provenienza è impossibile determinare caratteristiche precise e ricorrenti che un millefiori dovrebbe avere. L’ampiezza di aroma e profumo è un tratto essenziale del millefiori; con le sue differenti note floreali e i suoi retrogusti inattesi, è un miele che non lascia mai indifferenti. È un miele versatile nell’utilizzo, perfetto come dolcificante, in abbinamento ai formaggi e nella preparazione dei dolci. Miele di Sulla: cristallizza spontaneamente formando una massa compatta di cristalli medi o fini. Si presenta da incolore a giallo paglierino quando è liquido; da bianco a beige chiaro quando cristallizza. Per le sue caratteristiche delicate, bilanciate e non invasive è uno dei mieli utilizzati per la preparazione di torroni duri e in genere si presta a qualsiasi tipo di utilizzo. Miele di Lupinella: il colore è giallo-ambra molto chiaro, quasi bianco; tende a cristallizzare formando cristalli piccoli e assumendo un aspetto compatto; il profumo è leggero e floreale. Il sapore è delicato, con una leggera nota fruttata. E’ usato spesso nella composizione di dolciumi. Gli vengono riconosciute proprietà sedative, e antisettiche. Si può utilizzare per dolcificare le bevande, salse e pietanze, nella pasticceria o semplicemente sul pane. Miele di Acacia: la sua caratteristica principale risiede nell’alto contenuto in fruttosio, che è alla base della scarsa tendenza a cristallizzare e dell’elevato potere dolcificante. Dal punto di vista della composizione è caratterizzato dal basso contenuto in sali minerali, in enzimi e in acidità. Il colore è sempre molto chiaro, da quasi incolore a paglierino. Il sapore è decisamente dolce, con una leggerissima acidità. L’aroma è molto delicato, poco persistente e privo di retrogusto. Ideale sul pane e nell’abbinamento con i formaggi freschi o poco stagionati. Miele di Girasole: di colore giallo, ha profumi delicati di polline, fieno appena tagliato, ananas e frutto della passione. il sapore èfruttato e intenso con note acide ed aromi di albicocche mature e retrogusto di anice stellato. Particolarmente indicato per preparare dolci e biscotti o come dolcificante in tè e tisane. Miele di Santoreggia: conosciuto in Abruzzo anche come “miele di timo” viene ricavato dalla Satureja montana, piccola pianta poco appariscente della stessa famiglia del Timo ma con un profumo più intenso. Ha un colore ambrato chiaro con riflessi verdi; odore e sapore persistenti, gradevoli e caratteristici; cristallizzazione finissima di consistenza morbida e inconfondibile aroma di polline. Portato a cristallizzarsi ha un gusto pieno, con un finale amarognolo e lievi note di caffè. Da gustare sul pane e per dolcificare tisane. Miele di Eucalipto: cristallizza spontaneamente in tempi abbastanza rapidi dando origine a una massa compatta, con cristalli fini o medi, il colore è da ambrato chiaro a scuro quando è liquido, beige grigiastro quando è cristallizzato. Mediamente intenso all’olfatto e al gusto e persistente in bocca. Perfetto in abbinamento ai formaggi stagionati. Miele di Agrumi: di colore chiaro, è paglierino quando liquido e bianco o beige se cristallizzato. Il profumo richiama intensamente i fiori di zagara. Il sapore è dolce, l’acidità appena accennata, l’aroma che sprigiona al palato è intenso, floreale, piacevolmente rotondo e quasi fruttato. Ideale per addolcire lo yogurt bianco i dolci e latticini come ricotta o mascarpone. AREA DI PRODUZIONETutto il territorio regionale, in particolare l’Appennino abruzzese e la Val di Sangro (provincia di Chieti). PROCESSO PRODUTTIVOIl miele è il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare. PROFILO SENSORIALEA seconda dei fiori da cui viene estratto il nettare, variano il colore, la consistenza (fluida, densa o cristallizzata) del miele ma soprattutto il suo sapore. Si va dall’aroma delicato del miele d’acacia, limpido e liquido, al profumo intenso di quello di santoreggia, dal sapore pungente del miele di eucalipto, a quello più gentile e fruttato della lupinella. ELEMENTI DI CULTURA/STORIA/IDENTITÀ/CURIOSITÀ In Abruzzo l’apicoltura è praticata sin dall’antichità. Ne abbiamo testimonianza attraverso un geografo arabo vissuto nell’alto Medioevo, che descrive gli abitanti locali come dediti alla caccia e alla raccolta del miele. L’apicoltura razionale, basata sull’utilizzo di arnie costruite per essere ispezionate, sembra risalire alla fine dell’800. La sua rilevanza, anche economica, viene confermata dall’attività delle associazioni provinciali degli apicoltori prima della seconda guerra mondiale, e successivamente dalla costituzione, nel 1960, della Cooperativa Apistica Abruzzese di Lanciano. IN CUCINA/ABBINAMENTIIl miele è utilizzato in diverse preparazioni dolciarie abruzzesi, tra queste spiccano il torrone, la cicerchiata (realizzata nel periodo di Carnevale), i mostaccioli e i calcionetti. ACCREDITAMENTIAssente. Si raccoglie un’autodichiarazione del titolare su origine e metodi di produzione. APPROFONDIMENTI [Crediti | Foto di Scuola del Gusto