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Custodi dei Sapori d’Abruzzo

Custodi dei sapori d'Abruzzo
Custodi dei sapori d’Abruzzo, la provincia di Chieti

Custodi dei sapori d’Abruzzo, la provincia di Chieti

Un territorio  contraddistinto da dolci e sinuose colline che dalla Maiella digradano verso la costa adriatica dominata dai trabocchi. Un paesaggio dallo scenario suggestivo, sintesi di una straordinaria biodiversità che in pochi chilometri racchiude innumerevoli ecosistemi. E’ lo sguardo d’insieme della provincia di Chieti che custodisce culture e tradizioni, borghi incantevoli, verdeggianti campagne con uliveti secolari e rigogliosi vigneti, e poi nell’entroterra la Maiella, la montagna madre, il rifugio di eremiti e pastori, un ambiente primordiale con paesaggi dominati da una natura mistica e incontaminata. Un territorio che presenta una ricca e variegata biodiversità che si esprime anche nei prodotti della terra, nella sua tradizione enogastronomica incentrata su una cultura agropastorale, un’identità che porta a tavola prodotti semplici, genuini, frutto di quel sapere condiviso tramandato di generazione in generazione. La coltura dell’olivo, così come quella della vite, ha storia antica in tutta la regione.La provincia di Chieti può vantare una produzione olearia di pregio, a cominciare dall’olio extravergine d’oliva DOP Colline Teatine. Tra i monovarietali l’Intosso, la Crognalegno, l’Olivastro, la Cucco, la Gentile, il Nebbio. Il vino ha tra i suoi protagonisti il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo, il Trebbiano d’Abruzzo, il Pecorino, la Cococciola, e negli ultimi anni il territorio si è distinto per la produzione “in loco” di bollicine metodo charmat e classico. Le uve danno vita anche a un ottimo vino da dessert, il vino cotto, a una gustosa confettura ottenuta con il Montepulciano e conosciuta come ragnata o scrucchiata, e a un dolce nettare d’uva, il mosto cotto. Tra i prodotti della terra spiccano il Carciofo di Cupello, la Cipolla di Fara Filiorum Petri, la patata di montagna del Medio Sangro, il Peperone dolce di Altino, il pomodoro a pera d’Abruzzo, il tartufo. Sulla costa dei trabocchi è la presenza degli agrumi, e in particolare gli aranceti, a caratterizzare il paesaggio, mentre ad Atessa incontriamo il fico reale. L’apicoltura, praticata sin dall’antichità e presente soprattutto in Val di Sangro, si è affermata nel millefiori e in una grande varietà di mieli monoflora, ottenuti anche con il nomadismo. L’arte norcina e la lavorazione del maiale ha una lunga tradizione, tanto che in un passaggio del Decamerone (VI, 10), Boccaccio fa notare che “in terra d’Abruzzi vanno su pe’ monti rivestendo i porci delle lor busecche” ovvero insaccando la carne di maiale nelle bidella.Nel chietino spiccano la Ventricana del Vastese, il salsicciotto frentano, la salsiccia a campanella (di fegato e di carne), e l’annoia. La produzione casearia strizza l’occhio soprattutto ai formaggi vaccini come la caciotta frentana, il caciocavallo, la scamorza. La pasta ha tra i formati prediletti la chitarra, le sagne a pezze, il rintrocilo, gli ’Ndurciullune, le ‘ndrocchie, le paste ripiene come i ravioli dolci. Nei forni si sfornano profumate pagnotte realizzate con il grano Senatore Cappelli o Solina.Nell’area montana è presente anche il pane con le patate, mentre a Guardiagrele persiste la tradizione del pane Nobile.Diffuse le preparazioni che non contemplano l’utilizzo del lievito, come la pizza di mais e la pizza scime.Nel periodo invernale, durante il rituale dell’uccisione del maiale è molto apprezzata la pizza con le “sfrigole” o ciccioli, mentre in alcune aree dell’entroterra vastese si mette in mostra la pizza a foglieti. Tra i prodotti da forno si distingue il fiadone, realizzato soprattutto nel periodo pasquale, e che nell’entroterra prevede anche la versione dolce. Tante e diverse le preparazioni dolciarie.Il borgo di Lama dei Peligni sfoggia la sfogliatella, a Castel Frentano (e dintorni) è il bocconotto a farla da padrone. Nella vicina Casoli spazio alle totere, mentre a Guardiagrele sono sise delle monache e torrone a spadroneggiare. A Rapino si può apprezzare il pasticcio, invece a Fara Filiorum Petri per il Sant’Antonio c’è il serpentone. Sulla costa, a Ortona, le nevole sono le vere protagoniste, da non confondere con le neole o pizzelle, conosciute anche come ferratelle, apprezzate sia nella versione morbida che croccante, e diffuse in tutta la regione. Tante le varianti anche dei celli pieni, presenti su tutto il territorio e particolarmente in voga a San Vito Chietino.Nelle giornate di festa è immancabile la torta, che in Abruzzo è pizza dolce.       Durante le festività natalizie spazio ai fritti con calcionetti e torcinelli, mentre a Carnevale c’è la cicerchiata. Consulta i prodotti della provincia di Chieti. [Crediti | Foto di Carmelita Cianci, www.sangroaventinoturismo.it, Scuola del Gusto Abruzzo, Riccardo